Si tratta di una rete di operatori pubblici e privati che, collaborando attivamente, intende promuovere progetti di innovazione del sistema dei servizi sociosanitari. Gli scopi sono quelli di garantire la sostenibilità economica del sistema, dare supporto alle famiglie riconoscendo il loro ruolo centrale per il benessere della persona con disabilità, condividere le scelte e sostenere il protagonismo e la responsabilizzazione della comunità locale, ridurre la quota di interventi risarcitori o compensativi per favorire l'inclusione comunitaria e sociale.
L’obiettivo è quello di facilitare il passaggio da un sistema di protezione sociale che affida centralmente il compito di produrre benessere, e con esso la salute della popolazione, ad una realtà nella quale produrre benessere, e con esso salute, diventa un compito anche della società civile, all’interno di un mosaico relazionale che connette le varie dimensioni del benessere sociale, economico, ambientale oltre che strettamente sanitario.
Il modello cui si fa riferimento è quello della “comunità solidale” o della “welfare community”: un modello di politica sociosanitaria che, modificando profondamente i rapporti tra istituzioni, società civile e territori garantisce maggiore soggettività e protagonismo alla comunità, aiutandola nella realizzazione di un percorso di auto-organizzazione e di autodeterminazione fondato sui valori della solidarietà, della coesione sociale e del bene comune.
